Strategia per la crescita EUROPA 2020: che direzione le risorse?

by Tommaso Rossi on 12 Novembre 2013

L’obiettivo di questo articolo è quello di fare un’analisi della strategia per la crescita europea per il periodo di nuova programmazione (2014/20), cercando di capire in quali settori dell’economia si prevede un investimento di risorse maggiore.

Obiettivi generali

Partiamo dagli obiettivi generali.

Europa 2020 parte dalla costatazione del mancato raggiungimento di alcuni dei macro obiettivi che erano stati prefissati nella strategia di Lisbona (conclusasi nel 2010) e dalla presa d’atto di alcune criticità e difficoltà che sono emerse. Se la strategia di Lisbona aveva fallito di molto nel suo primo obiettivo di raggiungere un tasso di occupazione pari al 70% e si era fermata al 62%, e nel suo secondo obiettivo che era quello di investimenti in ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL complessivo dell’UE, risultato fermo, invece, all’ 1,9%, gli obiettivi di Europa 2020 sono parimenti ambiziosi e forse non maggiormente realistici.

Europa 2020Vediamoli nel dettaglio.

  1. Occupazione – innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni);
  2. R&S: aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell’UE (rimane lo stesso obiettivo non raggiunto nel decennio precedente…);
  3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica: riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990; 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell’efficienza energetica;
  4. Istruzione. Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% – aumento al 40% dei 30-34enni con un’istruzione universitaria –
  5. Lotta alla povertà e all’emarginazione – almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.

Come si può notare, si pone l’accento sul grave problema legato al tasso di occupazione nei paesi europei, soprattutto quella giovanile e delle donne, in continuo calo a causa della crisi economica, della globalizzazione e della maggiore competitività dei PVS (in primis Cina e India) in alcuni settori che in passato erano dominati dal Vecchio continente e infine dal ritardo, soprattutto nei paesi del sud Europa, nell’adozione e nella diffusione delle moderne tecnologie (ITC – Information and Communication Technology). Per questo l’azione dell’UE, nell’ottica di una crescita intelligente e del raggiungimento di un obiettivo assai ambizioso per quanto riguarda il tasso di occupazione (posto al 75%), prevede investimenti e risorse nello sviluppo dell’Agenda Digitale Europea con l’obiettivo specifico di creare un mercato unico del digitale basato su Internet ad alta e altissima velocità e su applicazioni interoperabili, in modo da colmare il gap con USA e PVS (l’Italia è molto indietro – ultima insieme a Bulgaria e Romania negli acquisti on line, per fare un esempio).Si prevedono inoltre ampie risorse in vista di un nuovo orientamento delle politiche di ricerca e dello sviluppo e nel campo dell’innovazione; infine verranno destinate risorse per favorire ulteriormente la mobilità dei giovani (Youth on the Move), con l’obiettivo di migliorare i livelli di istruzione e di formazione di quest’ultimi, in modo da attrezzarli ad un mercato del lavoro più competitivo ed internazionalizzato.

La strategia Europa 2020 inoltre, mette in primo piano un’altra necessità per il futuro dell’UE (e del mondo), ovvero la questione ambientale; protezione dell’ambiente e lotta al cambiamento climatico sono priorità per una crescita sostenibile (difatti si prevede che il 37% delle risorse previste nel c.d. Multi Financial Framework (MFF) siano destinate proprio alla crescita sostenibile). Obiettivi molto ambiziosi da raggiungere, ma che fanno capire la direzione presa dall’UE nell’erogazione dei prossimi fondi strutturali ed europei.

Infine Europa 2020 intende promuovere una crescita solidale, attraverso una serie di azioni concrete per aiutare le persone ad acquisire nuove competenze in ambito lavorativo, garantire la sostenibilità dei nostri modelli sociali, tutelare i diritti dei poveri ed emarginati, aiutandoli a vivere in modo dignitoso e a partecipare attivamente alla società.

Abbiamo sottolineato in grassetto le parole chiave intelligente, sostenibile e solidale, da considerarsi delle vere e proprie priorità (possiamo definirle linee – guida) che saranno alla base di tutti finanziamenti diretti e indiretti provenienti da Bruxelles.

È ancora presto per capire e analizzare nel dettaglio specifico quanti miliardi di euro saranno destinati in ciascuna regione e in quali settori , in ogni caso è fondamentale, e si è cercato di farlo in questo articolo, sottolineare quali sono le linee guida (o priorità), gli obiettivi generali che verranno seguiti dalla strategia Europa 2020. Nella speranza e nella convinzione che l’Italia, nella via intrapresa dagli ultimi due ministri della coesione territoriale (Barca e Trigilia), riesca a fare ulteriori passi in avanti nella spesa dei fondi messi a disposizione dall’UE – il 7 novembre il commissario Hanh ha dichiarato che l’Italia al momento ha speso la metà dei fondi che deve impiegare entro il 2015 per non perderli.

I finanziamenti europei arrivano. Bisogna e si deve fare di più per spenderli e non mandarli indietro. Dobbiamo imparare a conoscere i fondi europei, diretti e indiretti, e le amministrazioni nazionali e regionali devono imparare a non solo ottenerli, ma anche a programmarne efficacemente e tempestivamente l’utilizzo.

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