Niente politica

La prima reazione che vediamo tra i commenti è quella “ufficiale”: no alla politica su TikTok. E’ proprio la policy della piattaforma cinese che stabilisce che TikTok sia uno spazio di divertimento e condivisione di contenuti ludici e di intrattenimento e, assolutamente, non politici. Bytedance, la società cinese proprietaria di TikTok ha infatti recentemente annunciato che non accetterà sponsorizzazioni e contenuti a pagamento a sfondo politico. Da una parte questa presa di posizione sembra voler creare uno spazio “incontaminato” da certe baruffe che caratterizzano altri social network, dall’altra ha a che fare, in una certa misura, con una questione di controllo dei contenuti e censura. In ogni caso, la regola è semplice e chiara: niente politica su TikTok.

Una community ben definita
Andando avanti nei commenti troviamo una precisa sottolineatura da parte degli utenti: su TikTok ci sono alcuni tipi di persone. Se vuoi starci, devi accettare chi già ci abita.

Quest’ultimo commento, che sottolinea come TikTok sia presidio di sostenitori LGBT e non razzisti ha ricevuto ben 1032 like dagli altri utenti, segno di una community attiva e chiaramente connotata, che si sente unita e vede nella piattaforma un luogo di scambio e condivisione di un modo di vedere il mondo. Non solo divertimento scanzonato, vanno bene alcuni messaggi, ma non c’è posto per l’odio, dicono i tiktoker.

Non è un paese per Boomer
TikTok, come è noto, è popolato sopratutto da giovanissimi. Ma c’è di più: c’è una netta contrapposizione tra i ragazzi e gli adulti, visti come non adatti per stare sulla piattaforma: tornino su Facebook, quello è il loro posto.

Su TikTok c’è anche un trend che sintetizza questa sorta di “scontro generazionale”: Ok, Boomer. La generazione Z risponde in maniera secca alla generazione dei baby boomers che accusa i giovani di essere buoni a nulla, di stare sempre al telefono o di non aver voglia di lavorare. Ok Boomer è quindi una risposta canzonatoria per chiudere una discussione con chi, in fin dei conti, non può proprio capire. Matteo Salvini, quindi, rientra nei “boomer”, vecchi che sanno solo giudicare.


TikTok è un social per giovanissimi, la cui vita, anche digitale, è in parte controllata dai genitori. Lo spiega bene questo commento ironico di un ragazzo che teme di non poter più usare il telefono se sua madre lo troverà a mettere un like a Salvini.

Tutti dicono che è difficile fare i TikTok
Per fare un TikTok, un piccolo video di 15 secondi, serve un po’ più di impegno rispetto a quello impiegato su altri social network. Serve creatività, conoscere gli altri trend del momento e saperli re-interpretare, serve saper gestire gli effetti a disposizione nel migliore dei modi. Un ragazzino può impiegare anche diversi giorni per produrre un buon TikTok. I video di Matteo Salvini non rispettano nessuno di questi canoni. Produce contenuti propri, senza rifarsi ad alcun trend esistente. Nei video non fa niente di divertente, originale, non canta, non balla. In un video mangia delle olive all’ascolana, in un altro piega le ginocchia con una musica di sottofondo. Sono video che non rispettano la grammatica di TikTok, risultano fuori contesto.

Il risultato è essere “cringe”, ridicolo, inappropriato per l’utente medio che lo guarda.

Incancellabile
Una caratteristica importante e distintiva di TikTok è che i commenti ricevuti non possono essere cancellati. Se su Facebook e Instagram uno staff attento o un servizio automatizzato possono immediatamente censurare il dissenso, su TikTok quel che è scritto è scritto. E sotto i video di Matteo Salvini restano, quindi, anche (o soprattutto) i commenti negativi che non siamo abituati a leggere nelle sue pagine su altre piattaforme.

Cambiare le regole?
Chiara Ferragni, anche lei approdata su TikTok da pochissimo , ha adottato da subito tutto un altro stile rispetto a Matteo Salvini, dimostrando da subito di aver capito le regole della piattaforma. Nel suo primo video ha preso un trend tra i più virali del momento, lo ha interpretato magistralmente e ha aggiunto un finale personale. Se si vuole stare su una piattaforma, bisogna prima conoscerla ed adattarsi alle sue regole. Chiara Ferragni ha studiato e ha creato un prodotto perfetto, in linea con il linguaggio, la forma e il contenuto di TikTok, aggiungendo infine qualcosa di suo, come fanno gli influencer.
Salvini propone il modello opposto: cerca di portare le sue regole su TikTok. Ci riuscirà? Non lo sappiamo. Sotto gli ultimi video iniziano a spuntare anche commenti favorevoli, lasciati per lo più da utenti “adulti” con pochi follower e nessun video caricato, forse arrivati su TikTok da pochissimo.
Per il momento, TikTok è un luogo digitale con le sue regole e i suoi abitanti, una community forte e definita che protesta così di fronte all’invasione del proprio spazio da parte di utenti che propongono modelli culturali diversi: tornate al vostro paese.
