Il Rapporto dell’Osservatorio Sociale Regionale svela che il 92% degli assegnatari di alloggi popolari è di cittadinanza italiana. Migliora lo stato di salute del mercato immobiliare, mentre forti criticità permangono sul fronte degli sfratti.
Dati interessanti provengono dalla fotografia scatta dall’Osservatorio Sociale attraverso il IV Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana: da un lato, nel corso del 2014, si è osservata una ripresa del mercato immobiliare, grazie alla crescita delle compravendita di immobili residenziali (+5,6%) sostenuta da prezzi ancora in calo e da una prima ripresa dei mutui concessi dagli istituti di credito (+14,9%); gli aspetti di maggiore criticità continuano a riguardare l’emergenza sfratti, con l’aumento dei provvedimenti (+2,3%) e, soprattutto, delle esecuzioni di sfratto (+15,5%). Confrontando i dati degli sfratti in Toscana con la popolazione residente, si osserva un provvedimento di sfratto ogni 269 famiglie (mentre il dato nazionale è di uno ogni 334 famiglie) e un’esecuzione ogni 494 famiglie (contro le 715 in Italia). Il peggior rapporto tra provvedimenti di sfratto emessi e famiglie residenti si registra nelle province di Prato (1/152) e Pistoia (1/217). Ancora non provengono segnali positivi dall’Edilizia: prosegue il calo di nuove costruzioni che, nel 2013 (ultimo dato disponibile), sono quasi dimezzate (-46,1%) rispetto all’anno precedente.
A fronte delle difficoltà segnalate rispetto al bisogno primario dell’abitazione, la risposta pubblica ha agito su diversi fronti: dal Fondo sociale per l’affitto (oltre 20 milioni di euro, di cui circa 8 stanziati dalla Regione), al Fondo nazionale per la morosità incolpevole, grazie al quale nel 2014 sono stati assegnati 3,7 milioni di euro ai Comuni capoluogo ed i Comuni ad alta tensione abitativa, e il “Fondo sfratti”, con 4 milioni di euro di stanziamento regionale finalizzati ad evitare l’esecuzione degli sfratti per morosità di famiglie in temporanea difficoltà. Quest’ultimo strumento, nel 2014, ha visto un tasso di copertura delle domande pari al 69,8% dei richiedenti (731 beneficiari); il contributo medio erogato è stato di 5.466 euro.
Particolarmente interessante è l’approfondimento contenuto nel Rapporto che, in continuità con gli scorsi anni, analizza il patrimonio di edilizia pubblica e le caratteristiche degli assegnatari degli alloggi. Il patrimonio Erp gestito dalle undici Aziende pubbliche per la casa operative in Toscana è composto da 49.361 unità immobiliari (cui se ne aggiungono 1.283 in costruzione), più del 55% delle quali concentrate a Firenze (25,8%), Livorno (16,9%) e Pisa (12,5%). In Toscana in media si ha un alloggio di edilizia residenziale pubblica ogni 33,2 famiglie, contro il dato nazionale di un alloggio ogni 34,8 famiglie.
Maggiore disponibilità di alloggi si ha a Livorno (1 alloggio ogni 18,7 famiglie), Massa Carrara (1 ogni 23,4), Pisa (1 ogni 29,2) e Firenze (1 ogni 29,6). Minore disponibilità a Pistoia (1 ogni 58,5) e Prato (1 ogni 57,4).
Le famiglie che in Toscana vivono all’interno di un alloggio Erp sono 47.602 per un totale di 115.708 persone (2,43 componenti per famiglia). In tutto rappresentano quasi il 3% dei residenti nella regione e il 18,3% delle famiglie che vive in affitto. Nel 92% degli alloggi almeno un assegnatario ha la cittadinanza italiana: tale dato sconfessa quindi senza possibilità di replica l’affermazione secondo cui l’accesso all’alloggio popolare sarebbe una prerogativa dei soli cittadini stranieri.
Nel 27,4% dei casi la famiglia che vive nell’alloggio è composta da una sola persona, in valori assoluti si tratta di 13mila famiglie unipersonali. Di queste 1.783 sono con assegnatario di età superiore ad 85 anni. Il 94,7% degli alloggi Erp risulta assegnato a inquilini con regolare contratto di locazione, mentre le occupazioni senza titolo/abusive rappresentano l’1,7% del totale, contro il 6,2% del dato nazionale.
Il quadro generale offerto dal Rapporto ci mostra quindi un leggero miglioramento di alcuni indici relativi al mondo dell’abitazione, anche se permangono forti criticità sul fronte degli sfratti. Il patrimonio Erp, in tal senso, rappresenta un’importante risposta alle difficoltà economiche delle famiglie, accentuatesi negli ultimi anni, tuttavia i dati relativi alle graduatorie ci mostrano come soltanto circa il 12-13% dei nuclei presenti all’interno delle graduatorie comunali (di durata triennale) riesce ad avere accesso all’alloggio popolare. Un problema in tal senso, comune all’intero Paese, riguarda il basso tasso di turnover che, nella sostanza, viene garantito soltanto alla morte degli occupanti degli alloggi. Oltre all’accrescimento del patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblico, una maggiore efficacia delle politiche dell’alloggio (in termini di risposta ai bisogni di un pubblico più ampio) dovrebbe essere garantita dal passaggio ad una logica di “transitorietà” dell’alloggio popolare, utile cioè a supportare il nucleo familiare all’interno di periodi di difficoltà e facilitarne il miglioramento delle condizioni economiche che potranno quindi consentire, allo stesso nucleo, di potersi rivolgere al mercato privato della locazione, “liberando” risorse che potranno essere utilizzate per altri soggetti in difficoltà.
Il IV Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, è scaricabile dal sito web dell’Osservatorio Sociale Regionale