Water Values

by Tommaso Rossi on 23 Ottobre 2018

Nel dettaglio

Il percorso di partecipazione “Water Values – il valore dell’acqua” è stato organizzato dai dipartimenti di Ingegneria Civile ed Ambientale e di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali dell’Università di Firenze con il supporto dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale che coinvolgerà la comunità del Comune di Figline e Incisa Valdarno.

Il progetto, finanziato dall’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione e realizzato con il supporto di ReteSviluppo, ha come obiettivo la riscoperta dei profondi legami tra i cittadini di Figline-Incisa e le risorse idriche del territorio e in particolare quella vasta gamma di benefici indispensabili per l’uomo, detti servizi ecosistemici.

Da un lato il processo partecipativo ha permesso di coinvolgere i cittadini del comune ponendo la base per lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione partecipata delle risorse idriche. Dall’altro il progetto ha informato la cittadinanza sui temi della sostenibilità ambientale e del valore dell’acqua per il territorio e l’ecosistema, aumentando l’attenzione e la sensibilità ambientale nel territorio comunale.

Focus

  • Partecipazione
  • Innovazione
  • Ricerca
  • Ambiente

Water Values

2018

Il valore dell'acqua

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Water Values – Il valore dell’acqua” è un progetto di coinvolgimento di cittadini e stakeholder sulla gestione delle risorse idriche. Il ruolo di ReteSviluppo oltre a coordinare l’intero processo di coinvolgimento ha anche realizzato la campagna di comunicazione istituzionale dell’iniziativa con la redazione di una guida, l’attivazione dei social network e la gestione grafica del messaggio.

Con il progetto “Water Values- Il valore dell’acqua”, l’Università di Firenze insieme a ReteSviluppo intende avviare un processo partecipativo nel quale la comunità del Comune di Figline e Incisa Valdarno sia direttamente coinvolta sul tema della gestione delle risorse idriche. I dipartimenti di Ingegneria Civile ed Ambientale e di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali, forniranno il supporto scientifico mentre il coinvolgimento dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale garantirà la possibilità di dialogare con le istituzioni di riferimento sul tema. Il progetto è finanziato dall’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione ed è realizzato con il supporto di ReteSviluppo.

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Finalità del progetto

Il progetto è finalizzato al coinvolgimento della cittadinanza nella gestione della risorsa idrica nel territorio comunale del comune di Figline e Incisa Valdarno.

L’obiettivo specifico del progetto è quello di realizzare una valutazione partecipata dell’importanza dei servizi ecosistemici legati all’acqua. Quale valore, come cittadini, attribuiamo alla risorsa idrica, e ai benefici che essa genera, ad esempio per il turismo, o come supporto all’ecosistema delle aree verdi e boschive del territorio? Che importanza possono avere le opere di difesa dalle alluvioni, e quali aree sono a maggior rischio?

Il valore aggiunto del progetto sarà quello di indagare più in profondità i legami dei cittadini con le risorse idriche del territorio, valutandone criticità e potenzialità.

Da un lato processo partecipativo permetterà così di coinvolgere i cittadini del comune ponendo la base per lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione partecipata delle risorse idriche. Dall’altro il progetto informerà la cittadinanza sui temi della sostenibilità ambientale e del valore dell’acqua per il territorio e l’ecosistema, aumentando l’attenzione e la sensibilità ambientale nel territorio comunale.

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Progetto commissionato dall’Università di Firenze e co-finanziato dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana.

Il progetto “Water Values- Il valore dell’acqua” ha come obiettivo la (ri)scoperta dei profondi legami tra i cittadini di Figline-Incisa e le risorse idriche del territorio. La connessione uomo-acqua non è una mera questione di sopravvivenza perché l’acqua, scorrendo in territorio, produce una vasta gamma di benefici indispensabili per l’uomo, detti anche servizi ecosistemici.

In questo senso il progetto prevede due azioni principali:

  • valutazione partecipata dei servizi ecosistemici legati all’acqua da parte della popolazione di Figline-Incisa e loro mappatura.
  • redazione linee guida per la gestione ambientale che serviranno come linee guida per i futuri piani di gestione delle risorse idriche a livello comunale e di bacino.
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Tommaso RossiWater Values

Crowdmapping – Mappatura partecipata dell’accessibilità

by Tommaso Rossi on 23 Ottobre 2018

Nel dettaglio

La mappatura dell’accessibilità ai disabili motori è il cuore del progetto che coinvolge varie aree del territorio regionale quali il Centro Storico del Comune di Porcari e le aree verdi, i parchi urbani del Quartiere 3 del Comune di Firenze.

Tramite la mappatura collettiva e partecipata (Crowdmapping) realizzata con l’uso di tecnologia di rilevazione automatizzata del terreno i disabili rileveranno ostacoli, pendenze eccessive e luoghi accessibili. I partecipanti generano quindi dati oggettivi utili per il decisore politico al fine di attuare interventi per migliorare l’accessibilità delle aree mappate.

Il Crowdmapping prevede varie fasi: individuazione delle aree da mappare; sessione di sensibilizzazione e formazione dei partecipanti all’uso della tecnologia; mappatura delle aree identificate; elaborazione dati e redazione mappe dell’accessibilità; evento di restituzione pubblica tramite presentazione degli output emersi.

Per il territorio del Quartiere 3 del Comune di Firenze si prevede di realizzare, oltre all’evento di Crowdmapping, si prevedere di realizzare un’attività di rilevazione tramite drone tali da generare mappe tecniche fotorealistiche e GIS dove collocare le informazioni di accessibilità.

Focus

  • Crowdmapping
  • Innovazione
  • Ricerca
  • Partecipazione
  • Kimap

Crowdmapping

2017

Mappatura partecipata dell'accessibilità

La mappatura dell’accessibilità ai disabili motori è il cuore del progetto che coinvolge varie aree del territorio regionale quali il Centro Storico del Comune di Porcari e le aree verdi, i parchi urbani del Quartiere 3 del Comune di Firenze.

Tramite la mappatura collettiva e partecipata (Crowdmapping) realizzata con l’uso di tecnologia di rilevazione automatizzata del terreno i disabili rileveranno ostacoli, pendenze eccessive e luoghi accessibili. I partecipanti generano quindi dati oggettivi utili per il decisore politico al fine di attuare interventi per migliorare l’accessibilità delle aree mappate.

Il Crowdmapping prevede varie fasi: individuazione delle aree da mappare; sessione di sensibilizzazione e formazione dei partecipanti all’uso della tecnologia; mappatura delle aree identificate; elaborazione dati e redazione mappe dell’accessibilità; evento di restituzione pubblica tramite presentazione degli output emersi.

Per il territorio del Quartiere 3 del Comune di Firenze si prevede di realizzare, oltre all’evento di Crowdmapping, si prevedere di realizzare un’attività di rilevazione tramite drone tali da generare mappe tecniche fotorealistiche e GIS dove collocare le informazioni di accessibilità.

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Tommaso RossiCrowdmapping – Mappatura partecipata dell’accessibilità

beFood

by Tommaso Rossi on 13 Giugno 2017

Nel dettaglio

Obesità, alimentazione disordinata e disturbi dell’alimentazione sono tra i più grandi problemi di salute pubblica degli adolescenti, per l’alta prevalenza e le conseguenze fisiche e psicosociali potenzialmente molto gravi.

beFood è stato definito con la collaborazione della Regione Toscana, sviluppato insieme al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna. Abbiamo testato un metodo basato sull’interazione tra pari, con l’obiettivo di investigare in primis come diversi fattori, tra i quali il coinvolgimento diretto dei giovani destinatari delle politiche di promozione della salute, il loro network di riferimento e le modalità di relazione e comunicazione, possano determinare l’adesione dei giovani a stili di vita sani e modificare comportamenti che, nel tempo, possono essere dannosi alla salute.  

Sono stati coinvolti 49 studenti di licei toscani, impegnati nel percorso “Alternanza scuola-lavoro” previsto dalla legge sulla “Buona Scuola” dello scorso 13 luglio 2015. Questo ha permesso che gli studenti potessero non solo “partecipare” al progetto ma di diventarne “protagonisti”, costruttori in prima persona di un messaggio utile non solo a loro stessi ma anche ai loro coetanei, acquisendo competenze utili anche nella prospettiva della loro formazione professionale.

Uno degli aspetti innovativi del progetto be Food è l’uso dei canali di comunicazione e delle tecnologie familiari ai nativi digitali, cui il progetto è destinato. L’indagine è stata quindi realizzata sviluppando una webAPP dedicata che non necessita di essere scaricata sul cellulare ma che necessita esclusivamente di una connessione ad Internet.

Alcune caratteristiche della webAPP sono: la possibilità di realizzare il questionario tramite qualsiasi dispositivo connesso al web; la partecipazione tramite registrazione, con un passaggio di autenticazione tramite proprio indirizzo email, mantenendo comunque sia il risultato del tutto anonimizzato; la presentazione di una valutazione in tempo reale non appena terminato il questionario tramite la presentazione di un profilo e dei suggerimenti, definiti per migliorare il proprio stato di salute e di attività fisica.

I canali di somministrazione scelti, il web ed i social network, hanno tenuto conto non solo delle caratteristiche della popolazione target (popolazione giovane, grandi utilizzatori di tecnologie e di canali di comunicazione via internet), ma anche della necessità di raggiungere in modo capillare tutti i territori delle 10 province toscane.

Le implicazioni per il sistema socio sanitario sono interessanti e impongono una riflessione sulle modalità di impostazione dei progetti di prevenzione per questo target di popolazione, nonché sul ruolo stesso degli operatori sanitari coinvolti nelle attività di prevenzione.  A loro viene chiesto sempre di più di svolgere la loro azione di “proponenti” di comportamenti e stili di vita salutari non mediante un’azione “diretta”, spesso poco digerita dagli adolescenti, ma mediante un insieme di interventi di “regia” delle azioni di prevenzione dove i destinatari delle politiche nelle condizioni possano diventare i veri protagonisti e attori dell’azione stessa.

Focus

  • beFood
  • Scuola
  • Innovazione
  • Ricerca
  • App

BeFood

2016

Stili di vita a confronto

Obesità, alimentazione disordinata e disturbi dell’alimentazione sono tra i più grandi problemi di salute pubblica degli adolescenti, per l’alta prevalenza e le conseguenze fisiche e psicosociali potenzialmente molto gravi.

beFood è stato definito con la collaborazione della Regione Toscana, sviluppato insieme al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna. Abbiamo testato un metodo basato sull’interazione tra pari, con l’obiettivo di investigare in primis come diversi fattori, tra i quali il coinvolgimento diretto dei giovani destinatari delle politiche di promozione della salute, il loro network di riferimento e le modalità di relazione e comunicazione, possano determinare l’adesione dei giovani a stili di vita sani e modificare comportamenti che, nel tempo, possono essere dannosi alla salute. 

Alcune caratteristiche della webAPP sono: la possibilità di realizzare il questionario tramite qualsiasi dispositivo connesso al web; la partecipazione tramite registrazione, con un passaggio di autenticazione tramite proprio indirizzo email, mantenendo comunque sia il risultato del tutto anonimizzato; la presentazione di una valutazione in tempo reale non appena terminato il questionario tramite la presentazione di un profilo e dei suggerimenti, definiti per migliorare il proprio stato di salute e di attività fisica.

I canali di somministrazione scelti, il web ed i social network, hanno tenuto conto non solo delle caratteristiche della popolazione target (popolazione giovane, grandi utilizzatori di tecnologie e di canali di comunicazione via internet), ma anche della necessità di raggiungere in modo capillare tutti i territori delle 10 province toscane.

Le implicazioni per il sistema socio sanitario sono interessanti e impongono una riflessione sulle modalità di impostazione dei progetti di prevenzione per questo target di popolazione, nonché sul ruolo stesso degli operatori sanitari coinvolti nelle attività di prevenzione.  A loro viene chiesto sempre di più di svolgere la loro azione di “proponenti” di comportamenti e stili di vita salutari non mediante un’azione “diretta”, spesso poco digerita dagli adolescenti, ma mediante un insieme di interventi di “regia” delle azioni di prevenzione dove i destinatari delle politiche nelle condizioni possano diventare i veri protagonisti e attori dell’azione stessa.

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Sono stati coinvolti 49 studenti di licei toscani, impegnati nel percorso “Alternanza scuola-lavoro” previsto dalla legge sulla “Buona Scuola” dello scorso 13 luglio 2015. Questo ha permesso che gli studenti potessero non solo “partecipare” al progetto ma di diventarne “protagonisti”, costruttori in prima persona di un messaggio utile non solo a loro stessi ma anche ai loro coetanei, acquisendo competenze utili anche nella prospettiva della loro formazione professionale.

Uno degli aspetti innovativi del progetto be Food è l’uso dei canali di comunicazione e delle tecnologie familiari ai nativi digitali, cui il progetto è destinato. L’indagine è stata quindi realizzata sviluppando una webAPP dedicata che non necessita di essere scaricata sul cellulare ma che necessita esclusivamente di una connessione ad Internet.

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Tommaso RossibeFood

Odinet

by Tommaso Rossi on 10 Marzo 2014

Online Data Integration Network

È un progetto di ricerca sperimentale co-finanziato dalla Regione Toscana (Por Creo) che ha come obiettivo primario quello giungere alla definizione di un nuovo framework tecnologico per l’accesso e la diffusione online di dati strutturati ed eterogenei, caratterizzato da metodi innovativi per l’individuazione, la catalogazione e la rappresentazione di dati sul Web.

In particolare tali tecnologie saranno pensate e sperimentate nel campo dei Big DataOpen DataWeb Semantico e Linked Data, al fine di riuscire a sfruttare al meglio il patrimonio informativo di dati aperti che si sta costituendo negli ultimi anni.

Focus

  • Big Data
  • Open Data
  • Web Semantico
  • Linked Data

Odinet

2013-2015

Online Data Integration Network

È un progetto di ricerca sperimentale co-finanziato dalla Regione Toscana (Por Creo) che ha come obiettivo primario quello giungere alla definizione di un nuovo framework tecnologico per l’accesso e la diffusione online di dati strutturati ed eterogenei, caratterizzato da metodi innovativi per l’individuazione, la catalogazione e la rappresentazione di dati sul Web.

In particolare tali tecnologie saranno pensate e sperimentate nel campo dei Big DataOpen DataWeb Semantico e Linked Data, al fine di riuscire a sfruttare al meglio il patrimonio informativo di dati aperti che si sta costituendo negli ultimi anni.

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Tommaso RossiOdinet