“Ti presento Prato”: illustrati i risultati dello studio.

by Stefano Ciapini on 30 Marzo 2022

Ieri, martedì 29 marzo, presso il Salone Consiliare del Comune di Prato, sono stati illustrati i risultati dello studio Ti presento Prato alla presenza, tra gli altri, del Sindaco della città Matteo Biffoni.

Salone Consiliare di Prato, 29 marzo 2022

Il progetto: paure e sogni dei Pratesi post-pandemia.

”Ti presento Prato” è una ricerca condotta da ReteSviluppo e Forum delle Associazioni Familiari di Prato, il cui obiettivo è stato quello di rendere uno spaccato dei desideri, delle paure e delle speranze di genitori, preadolescenti e adolescenti pratesi.
La ricerca si è svolta principalmente nell’ambiente scolastico coinvolgendo, oltre ai soggetti già citati, anche il personale ATA e il corpo docenti.

Si è cercato di raccontare la Prato del presente, in una fase di riassetto della città post-pandemia, non solo per leggere le dinamiche attuali ma anche per capire le aspirazioni della Prato del futuro.
La ricerca punta in questa direzione, volendo mettere in luce perlopiù le tendenze e lo stato d’animo di giovani e giovanissimi rispetto alla propria comunità.
La raccolta dei dati si è tenuta durante gli ultimi mesi del 2021, e la loro elaborazione e sistematizzazione ha visto impegnate le realtà coinvolte fino ai primi mesi di quest’anno.

Un primo sguardo ai risultati dello studio.

Nello specifico, sono stati ben 785 i questionari raccolti nelle scuole, sottoposti a studenti di età compresa tra i 13 e i 16 anni, provenienti sia dalla scuola media che dalle superiori.
A questi, poi, vanno aggiunti i sondaggi sottoposti agli adulti.

Dallo studio, senza entrare in specifiche troppo dettagliate, emerge che i giovani nel periodo post-pandemico non abbiano smarrito il senso di fiducia e curiosità nei confronti del futuro.
Tuttavia, al tempo stesso, secondo le rilevazioni in buona parte i giovani intervistati non hanno un’idea chiara di come concretizzare il proprio avvenire, di quale strada scegliere.
Queste incerte aspirazioni in merito al futuro si accompagnano e si traducono nel desiderio espresso di costruire un domani all’insegna della stabilità lavorativa e del guadagno, come si evince dai dati raccolti.
Fiducia e curiosità riposte nel futuro dunque, con l’obiettivo del raggiungimento di una stabilità e sicurezza di vita, ma con una strada incerta da percorrere.

Ottimismo, fiducia, incertezza.

Nel complesso, permane un maggior senso di ottimismo, curiosità e fiducia nel futuro da parte dei soggetti giovani rispetto a quanto riposto da docenti, genitori e personale scolastico, posti di fronte alle stesse domande.
Si tratta di una tendenza molto significativa.
La pandemia, dunque, ha sì messo alla prova ragazze e ragazzi, ma non è riuscita a spegnere del tutto la fiducia riposta dalle giovani generazioni nei confronti della Prato del domani.

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Stefano Ciapini“Ti presento Prato”: illustrati i risultati dello studio.

Come essere popolari su Instagram? Gli adolescenti ci insegnano l’insta-grammatica.

by Stefano Ciapini on 15 Ottobre 2019

Lo scorso 13 Ottobre siamo stati all’Internet Festival di Pisa e ci siamo divertiti a riflettere con circa 80 ragazzi di due istituti superiori pisani sulle “regole non scritte” di Instagram.

Ogni ragazzo sa bene, infatti, cosa si può pubblicare e cosa non si può pubblicare se vogliamo essere popolari sul Social Network del momento.

Le regole del profilo perfetto

Per prima cosa abbiamo lanciato uno dei nostri sondaggi interattivi e, in tempo reale, gli studenti hanno potuto dire ciò di cui si può parlare e ciò di cui non si può parlare su Instagram se non vogliamo apparire degli “sfigati”.

Gli argomenti ritenuti popolari ed instagrammabili dai ragazzi sono stati (in ordine):

1. Meme

2. Corpo femminile

3. Moda e bellezza

4. Calcio

5. Cibo

Commentando questi risultati i ragazzi hanno aggiunto che Instagram è il luogo della bellezza e dell’apparire, però anche del divertimento. Infatti la maggior parte dei ragazzi cerca su Instagram dei meme che facciano ridere e parlino di attualità in maniera ironica. Un meme è una vignetta o un immagine che diventa famosa in Internet e che gli utenti stessi modificano di volta in volta con un testo a piacere, adattandola all’attualità.

Ma attenzione: i meme devono essere aggiornati e non “vecchi”, altrimenti non sono più divertenti ma ridicoli.

Gli argomenti ritenuti impopolari e inopportuni sono invece stati (in ordine):

1- Religione

2- Scuola

3- Politica

4- Videogiochi

5- La vita “reale”

Per i ragazzi gli argomenti tabù su Instagram sono tutti quelli ritenuti “seri”: la religione, ma anche ciò che si studia a scuola. In generale, la vita reale appare noiosa e non interessante da raccontare su Instagram. I videogiochi, anche se sono un passatempo, sono ritenuti da “nerd” e quindi poco attraenti.

La sfida: creare l’anti-influencer

Abbiamo quindi chiesto ai ragazzi, divisi in squadre da 4 componenti secondo il format Social Challenge, di creare dei profili Instagram di personaggi poco popolari e di immaginare una loro giornata tipo attraverso post e storie. I risultati sono stati davvero divertenti e ci permettono di capire meglio le regole non scritte che gli adolescenti conoscono benissimo.

I personaggi creati

I ragazzi hanno quindi immaginato dei personaggi che non potrebbero spopolare su Instagram, degli anti-influencer. C’è, ad esempio, il kebabbaro che racconta per filo e per segno la propria giornata, il fan del Papa, il fan della serie animata Adventure Time, il professore di filosofia ambientalista, il fan del manga giapponese Naruto e il fan del videogioco Fortnite (e della religione).

Pirani Tamburino, il kebabbaro social
Il Papa è stato scelto come immagine per un profilo a sfondo religioso che ci tiene a precisare di “non commettere peccati”
Il cavallo di Adventure Time è diventato il personaggio di un profilo Instagram infantile
Dimitro Svazzino è un professore di filosofia ambientalista e non molto popolare
Questo profilo cerca di coniugare videogiochi e religione..il top dell’impopolarità!

Elogio dell’imperfezione e degli outsider

I ragazzi hanno ironizzato sull’ansia di apparire perfetti che domina Instagram, ancora più che altri Social Network. Hanno mostrato pranzi brutti e impiattati male, delusioni amorose, espressioni infantili e frasi decisamente poco accattivanti, tipiche di un target di utenti più “adulto” che, generalmente, non abita Instagram o che comunque i ragazzi non seguono.

Un pasto frugale e poco instagrammabile
Delusioni amorose
Una frase non molto instagrammabile
Intramontabili gattini
PeppaPig e Nuela, due trend del momento per bambini

Te lo dico con un meme

Altri ragazzi hanno invece giocato sui meme. Il linguaggio di Instagram, infatti, viaggia molto attraverso questo tipo di vignette umoristiche e modificabili dagli utenti. I ragazzi hanno dimostrato grande creatività e ironia nell’adattare immagini esistenti alla sfida lanciata durante l’Internet Festival, con risultati molto divertenti.

Un meme creato per la sfida
Meme a sfondo artistico
Anche Dimitro Svazzino si cimenta nei meme

Tre insegnamenti che ci portiamo a casa

Grazie a questa sfida abbiamo capito alcune cose sul rapporto tra Instagram e adolescenti:

1- Consapevolezza della distinzione tra reale e virtuale: i ragazzi sanno benissimo che ciò che viene postato su Instagram non è la realtà ma una selezione di ciò che è bello, che può apparire appetibile e invidiabile. Lo sanno perché essi stessi stanno attentissimi alla propria immagine social e a ciò che postano. L’immagine è fondamentale su Instagram, ma non manca la consapevolezza che la vita vera è un’altra cosa.

2- Mondi separati: i ragazzi non vogliono stare in luoghi abitati da adulti. Instagram è come il luogo di ritrovo, il muretto o il bar del quartiere. Se arriva un adulto e si intrufola nella conversazione dei ragazzi, i ragazzi scappano. Al tempo stesso, Instagram non è un luogo da bambini e pre-adolescenti: per loro c’è TikTok.

3- Se vuoi parlare agli adolescenti, fai un meme: il meme è il linguaggio preferito dai ragazzi, perché fa ridere, ma con intelligenza. Forse alla fine Instagram non è un luogo così superficiale come qualcuno vuol far credere. Per riuscire a starci dentro occorre tanto, tanto lavoro.

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Stefano CiapiniCome essere popolari su Instagram? Gli adolescenti ci insegnano l’insta-grammatica.