Smart Poll, un metodo innovativo per la costruzione partecipata di interventi sul territorio e programmi elettorali.

by Stefano Ciapini on 1 Maggio 2019

Da dove nasce lo Smart Poll: i processi partecipativi.

Un “processo partecipativo” è una forma di democrazia partecipata che permette ai cittadini interessati di ritrovarsi per discutere insieme e confrontarsi su tematiche di varie tipo, dividendosi in tavoli dedicati ognuno a uno specifico aspetto del tema trattato. In questo modo ogni partecipante potrà esprimere la sua opinione ed elaborare insieme agli altri proposte e progetti concreti, per esempio per il miglioramento della città o per la costruzione di un programma elettorale. Lo Smart Poll è una soluzione innovativa che è possibile integrare in questi processi per aumentare il coinvolgimento e dare maggiore possibilità di esprimersi ai partecipanti.

Gli Smart Poll come integrazione dei tavoli partecipativi.

Alla parte di discussione e interazione tradizionale aggiungiamo un’attività partecipativa innovativa, gli Smart Poll.

Ecco come funziona:

1 — In tempo reale il lavoro dei tavoli è trascritto dai facilitatori su delle slide condivise in cloud, in modo che i coordinatori possano leggerle e sistematizzarle per la restituzione finale.

2 — Finiti i lavori dei tavoli, attraverso il proprio smartphone, con un sistema semplice ed intuitivo, ogni cittadino può partecipare in diretta ad un sondaggio sui temi trattati durante l’evento. I risultati del sondaggio sono trasmessi in tempo reale su uno schermo dando la possibilità a tutti i partecipanti di esprimere la loro opinione ma anche di visualizzare e commentare istantaneamente i risultati emersi dalle votazioni. Questo procedimento permette anche di votare le proposte dei tavoli per definire quelle più gradite non solo al singolo tavolo ma all’intera assemblea. In questo modo tutti i partecipanti possono esprimere la propria opinione non solo sul tema specifico del proprio tavolo ma anche su quelli degli altri tavoli.

3 — I sondaggi in tempo reale hanno un alto grado di personalizzazione e possono essere adattati alle varie esigenze dell’evento partecipativo. I sondaggi possono essere impostati in modo che nelle infografiche proiettate in tempo reale si possa distinguere visivamente il tavolo di appartenenza dei votanti. Assegnando ad ogni tavolo un colore di riferimento sarà possibile sapere in maniera semplice e immediata quali proposte sono più gradite ai partecipanti di ciascun tavolo.

Il valore aggiunto di uno Smart Poll in un evento partecipativo.

I vantaggi di aggiungere lo Smart Poll ad un evento partecipativo sono la sua velocità, che rende rapida e agevole la lettura dei risultati, e la possibilità di dare voce a tutti i partecipanti su tematiche diverse attraverso il meccanismo interattivo dei sondaggi in tempo reale. In questo modo ogni cittadino può esprimere la propria opinione non solo sul tema relativo al proprio tavolo di discussione ma su tutti i temi affrontati durante il meeting. Gli organizzatori dell’evento, come risultato finale, grazie agli Smart Poll non avranno solo la classica documentazione di un evento di partecipazione tradizionale ma anche una serie di schede ed infografiche che mostrano in maniera semplice ed immediata i risultati dei sondaggi istantanei effettuati dai partecipanti.

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Stefano CiapiniSmart Poll, un metodo innovativo per la costruzione partecipata di interventi sul territorio e programmi elettorali.

Costruire il dialogo per costruire il nostro futuro

by Tommaso Rossi on 2 Maggio 2012

Nel corso di questi ultimi mesi, che precedono le elezioni amministrative, abbiamo sentito parlare troppo di antipolitica, in molti si sono interrogati circa la soluzione per risvegliare il desiderio dei cittadini di partecipare alla vita pubblica e, forse, dopo la prossima prova elettorale di maggio e giugno, continueremo a sentirne parlare sempre di più, considerate le previsioni circa la probabile astensione e la presenza di numerose liste civiche, in alcuni casi di protesta.

La democrazia rappresentativa è in crisi, ma questo lo sapevamo da tempo, e non è il caso dilungarsi in questa sede per analizzarne i motivi. Sicuramente gli innumerevoli scandali che hanno toccato quasi tutti i partiti non aiutano i cittadini a sentirsi ben rappresentati, insomma a sentirsi in buone mani.

La domanda che sarebbe corretto porsi è come restituire credibilità alle istituzioni e rendere i cittadini partecipi attivamente alla vita pubblica e civica del nostro Paese. La domanda è complessa ma ci stimola a ipotizzare alcuni scenari post elezioni amministrative e pre elezioni politiche del prossimo anno e, perché no, a proporre alcune idee. Senza dubbio abbiamo bisogno di diminuire lo spread tra cittadini e politica, ma per fare questo dobbiamo individuare delle tecniche e delle metodologie atte a coprire quelle lacune che i partiti non riescono a più a colmare, magari conferendo, istituzionalizzandoli, maggiore autorevolezza a questi strumenti.
Un tempo i partiti si erano resi protagonisti di ogni processo decisionale, rappresentando i tanti e diversificati interessi, filtrando le domande di ciascuno e riconducendole a disegno comune, rappresentato nelle sedi istituzionali con personale preparato.

Oggi questo non accade più, il cittadino si sta distaccando sempre più dalla vita politica e civica della propria comunità e in modo più ampio dalla nostra Nazione, rendendo spesso fertile il terreno per l’arrivismo e l’ingordigia degli attuali rappresentanti politici. La percezione è che alcuni di loro si sentano in potere di fare quello che vogliono. Compito ambizioso è quello di individuare una traiettoria diversa, cercando di avvicinare il più possibile le persone all’impegno e alla vita civica della propria comunità, informando e facendo esprimere le proprie opinioni, anche per evitare le debolezze dell’uomo al comando, ma soprattutto per riacquisire il senso di responsabilità nei confronti della nostra terra e della nostra società.

La situazione della TAV in Val di Susa ha riaperto il dibattito sulla democrazia deliberativa versus democrazia rappresentativa (anche se non sono antagoniste) e il Governo Monti sembra intenzionato ad adottare il modello francese del débat public per promuovere il confronto pubblico con gli attori locali sulle grandi opere e per evitare i conflitti che bloccano un intero paese. Il caso della TAV è stato comunque preceduto da un percorso di ascolto attraverso il sondaggio deliberativo ma il tentativo di affrontare il conflitto con il dialogo non è riuscito, perché ha avuto corso quando la decisione era già stata assunta, quindi inficiandone il risultato.

Però il sondaggio deliberativo, così come altre tecniche deliberative (ad esempio, Consensus conference, Open Space Technology, World cafè etc…) hanno avuto buon esito in moltissimi altri casi e su molte tematiche, anche in Italia, e soprattutto hanno avuto il merito di avvicinare realmente il cittadino alla politica e alle decisioni che lo riguardano direttamente, in alcuni casi contribuendo a trovare soluzioni più concrete a posizioni prestabilite dai cd. “governanti”.

L’auspicio è che in questo momento di “intervallo tecnico” della politica, di ricostruzione e risorgimento di una nuova classe dirigente si possa trovare spazio per il dialogo, continuo e ben regolato, tra istituzioni e cittadini. Solo in questo modo possiamo sperare di debellare l’antipolitica e il populismo. I cittadini devo tornare ad impegnarsi e devo trovare soprattutto degli spazi dove poter esprimere le proprie opinioni sulle questioni che lo riguardano, senza però osteggiare a spada tratta qualunque azione, opera o politica che riguardi direttamente il suo interesse egoistico. La ricetta della partecipazione politica funziona se i cittadini hanno la possibilità di comportarsi come tali ma devono a loro volta farsi portatori dell’interesse generale della comunità e non il mero interesse privato.

Se riusciamo a costruire questo percorso potremmo ambire ad istituzioni realmente rappresentative e cittadini più consapevoli del loro territorio e della politica stessa.

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Tommaso RossiCostruire il dialogo per costruire il nostro futuro