Pochi giorni fa abbiamo analizzato cosa potrebbe accadere in Toscana e nelle varie province, ipotizzando che una riduzione delle esportazioni delle aziende toscane nei confronti del Regno Unito sia un’ipotesi realistica, a causa della futura e probabile presenza di dazi e di complicazioni normative; oltre a questo, la svalutazione della Sterlina nei confronti dell’Euro rende ancora meno appetibili i prodotti oltre confini e quindi anche quelli toscani.
Dal punto di vista turistico, quali potrebbero essere le ripercussioni? Proprio quest’ultimo aspetto, relativo alla possibile svalutazione della Sterlina potrebbe giocare un ruolo chiave nel potere di acquisto dei britannici.
Il Regno Unito, secondo i dati Banca d’Italia, occupa nel 2015 la terza posizione tra i mercati di provenienza dei principali paesi europei, con quasi 27 milioni di pernottamenti. Al primo posto troviamo la Germania con oltre 62 milioni di pernottamenti, seguita dalla Francia con 35,5 milioni di pernottamenti. Più indietro l’Austria con quasi 15 milioni, la Spagna con 14,6 milioni e l’Olanda con 11,9 milioni. Staccati il Belgio con 6,3 milioni di pernottamenti e la Svezia con 2,8 milioni.
Posizione che si mantiene stabile anche per ciò che riguarda la spesa dei britannici in Italia, con poco meno di 3.000 milioni di Euro. Anche in questo caso a guidare la classifica dei principali paesi europei è la Germania con 5.469 milioni di Euro, seguita dalla Francia con 3.549 milioni di Euro e, appunto, dal Regno Unito. Troviamo poi l’Austria con 1.517 milioni di Euro, seguita dalla Spagna con 1.144 e dall’Olanda con 1.032. Infine, Belgio e Svezia, rispettivamente, con 614 e 319 milioni di Euro.
Ma il peso dei turisti d’oltre manica aumenta guardando alla spesa giornaliera pro capite che, con 109,2 euro giornalieri è la più alta dietro a quella degli svedesi (112,8 euro), ben più cospicua della spesa giornaliera pro capite media europea (93,8 euro) e di quella degli altri principali mercati di provenienza europea (quella tedesca è di 87,4 euro, quella francese di 100 euro e quella spagnola di 78,5 euro).
Quello britannico è un turismo principalmente da città d’arte e da sport invernali, ed è proprio quello relativo alle città d’arte che potrebbe avere ripercussioni anche per la Toscana.
Il turismo britannico, infatti, rappresenta anche in Toscana una bella fetta di turismo straniero, essendo il quarto mercato di provenienza tra i principali paesi europei per numero di presenze ed il terzo per numero di arrivi. Nel 2015, sono infatti 1 milione e 500 mila le presenze britanniche in Toscana e 412.500 gli arrivi.
Il principale mercato europeo è, anche in Toscana, quello tedesco con 4 milioni e 350 mila presenze e circa 805 mila arrivi nel corso del 2015. A seguire i Paesi Bassi con 1 milione e 925 mila presenze e 313 mila arrivi; troviamo poi la Francia con 1 milione e 790 mila presenze e 546 mila arrivi e, appunto, il Regno Unito. Vi è poi la Spagna con 782 mila presenze e 309 mila arrivi, seguita dal Belgio con 681 mila presenze e 147 mila arrivi, dall’Austria con 566 mila presenze e 125 mila arrivi e, infine, dalla Svezia con 272 mila presenze e 78 mila arrivi.
E’ ancora presto per capire le conseguenze del referendum della Gran Bretagna sulle presenze turistiche britanniche in Toscana legate ad un possibile impoverimento reale causato da una possibile svalutazione della sterlina, ma è anche vero che sia a livello nazionale che toscano, il peso della Gran Bretagna non è di poco conto, soprattutto perché strettamente legato a quel turismo delle città d’arte ben rappresentato dalla Toscana.
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