A scuola di innovazione da Beethoven alla stampante 3D

by Tommaso Rossi on 16 Marzo 2017

Un laboratorio di giovanissimi studenti alla ricerca di soluzioni creative a problemi e bisogni

I bambini della IV elementare della Giotto di Firenze vanno a scuola di innovazione: lo stimolo fornito da Tommaso Rossi, musicista e sviluppatore autodidatta classe ’94, è quello di avviare alla creatività al servizio dell’innovazione, per immaginare nuove soluzioni grazie alla combinazione di tecnologie già esistenti con nuovi strumenti. Il primo maestro di innovazione è proprio un musicista, Ludwig van Beethoven: dopo l’ascolto della IX Sinfonia, emblema della musica e inno europeo, i bambini hanno scoperto che quando Beethoven ha composto questa musica era completamente sordo da cinque anni.

Dalla necessità di continuare a comporre e ascoltare musica, Beethoven si è ingegnato creando un meccanismo che gli permetteva di sentire suoni e vibrazioni tramite un bastoncino che metteva tra i denti e appoggiava al pianoforte. I giovani studenti hanno potuto ascoltare la musica dalla bocca, con lo stesso meccanismo: applicando ad una penna un magnete che vibra, è possibile ascoltare la musica attraverso le ossa.

Questo principio, la conduzione ossea, è stato poi applicato dagli anni ’70 negli apparecchi acustici che integravano le scoperte nel campo dell’elettronica.

Dai bisogni all’innovazione, quindi, passando per tecnologie esistenti ricombinate in modo creativo con nuove scoperte. I bambini sono stati stimolati a pensare proprio in questi termini: “Abbiamo bisogno di creare piccoli oggetti in 3D” – li ha imbeccati Tommaso Rossi – “Ma le nostre stampanti di casa stampano solo in due dimensioni: come potremmo fare?”  La risposta dei bambini, intuitiva ed immediata, è stata quella di utilizzare inchiostri più spessi, come colla a caldo o bianchetto, creando degli strati.

La stampante 3D si basa proprio su questo principio: si stampa uno strato sopra l’altro fino a creare uno spessore. I giovani innovatori hanno contemporaneamente potuto lanciare la stampa di un gadget con la stampante 3D seguendo il processo di stampa, e provare a costruire un oggetto in 3D con degli strati di cartone sovrapposti a formare con strati l’oggetto.

Modalità di apprendimento come questa, in un ambiente giocoso e informale in cui i bambini sono abituati a scoprire autonomamente l’innovazione avendo l’opportunità di riflettere e lavorare osservando le nuove tecnologie, si rivelano di grande importanza per l’acquisizione di competenze digitali. La classe si è dimostrata entusiasta dell’attività, in un clima di apprendimento divertente che ha permesso a tutti di esplorare e reinventare le tecnologie: insomma, giovani innovatori crescono!

Leggi tutto
Tommaso RossiA scuola di innovazione da Beethoven alla stampante 3D